Fino ad adesso abbiamo visto i generatori di corrente e di tensione indipendenti. Questi generatori vengono detti ideali in quanto forniscono unicamente ai loro morsetti una corrente o tensione che non risente in alcun modo del carico a cui vengono connessi. In un generatore “reale” questo è molto difficile che accada, in genere la sua tensione sarà sempre in funzione dell’intensità di corrente che lo attraversa. Secondo la legge

v = V(i)

I generatori pilotati sono tutti quei generatori che sono dipendenti dalla corrente che circola in altri rami della rete.

I generatori di tensione e corrente possono essere pilotati in tensioni o corrente secondo relazioni generali del tipo

  • Generatore di tensione pilotato in corrente V = Vr(Is)
  • Generatore di corrente pilotato in tensione I = Ir (Vs)
  • Generatore di corrente pilotato in corrente I= Ir (Is)
  • Generatore di Tensione pilotato in tensione V = Vr(Vs)

Tipicamente i simboli circuitali sono i seguenti dove vengono messe in mostra le relazioni secondo cui sono pilotati per esempio nel GTPC (Generatore di Tensione Pilotato in Corrente ) abbiamo che

Vr = Rm I1

 

La risoluzione di reti elettriche contenti generatori pilotati puo’ essere effettuata utilizzando i principi e i teoremi ripotrtati nei capitolo precedenti, con l’avvertenza pero’ di distinguere i generatori dipendenti da quelli indipendenti. In particolare

  • Valgono le leggi di Kirchhoff alla maglia e al nodo.
  • Vale il principio di sovrapposizione degli effetti. Con l’avvertenza che la sostizuione in circuito aperto e corto circuito vale solo per i generatori indipendenti.
  • Non vale più il teorema di reciprocità

 

Reti Non Lineari

Si definisce un bipolo non lineare quello la cui caratteristica tensione corrente non è una linea retta.

Sistemi non lineari
Una rete dove sono presenti dei bipoli non lineare si chiama rete non lineare.

La risoluzione di queste reti con i metodi di Kirchhoff risulta difficoltosa in quanto sono presenti equazioni di grado superiore al primo.

In queste reti non è applicabile il teorema di Thevenin o Norton.

Per la risoluzione quindi bisogna utilizzare il metodo grafico e nei casi più complessi si ricorre all’elaboratore.
Nella figura b è mostrato in diodo di corrente che permette il fusso di corrente Anodo Catodo e ne impedisce la circolazione inversa.

Mentre in figura c è mostrato in diodo zener . La sua caratteristica è quella che quando viene sottoposto a una tensione Vz si comporta come se fosse un normale diodo. Mentre per valori prossimi alla tensione Vz , il diodo Zener stabilizza la tensione a Vz impedendo al diodo di superarla anche per successivi incrementi della corrente.

Esempio Rete non Lineare

Consideriamo la seguente figura con Icc = 3 A , E0 = 6 V , Vz = 5 V , Vd = -0,7 V

Sistemi non lineari 1
Si ricorre quindi al metodo con l’approccio grafico.

Si divide il bipolo in due parti lato destro e sinistro e si riportano i due bipoli in un grafico.
Considerando che al Corrente di Corto Circuito risulta essere pari a 3A mentre a circuito aperto la tensione risulta di 5 V. Intersecando con la corrente del diodo a cui scorrera 3 A quando la tensione è sopra i 5 Volt abbiamo che il punto di lavoro di questo dispositivo ha coordinate di 5V e 0,5 A.

Sistemi non lineari 2

 

Questo con il metodo grafico , altrimenti si può sempre ricorrere all’approccio analitico, ricavare l’equazione della retta che passa per due punti e vedere il suo valore per la tensione pari a 5 V. Ottenendo lo stesso valore grafico.

 

Esempio Rete non lineare con Diodo Zener

Sistemi non Lineari
Studiamo il seguente circuito e studiamo la caratteristica di trasferimento. Ossia la caratteristica che esprime la funzione del circuito risultate dalla rete non lineare

.Sistemi non Lineari

In primo luogo visto la corrente utilizzata dallo Zener va ribaltata la sua caratteristica ossia la funzione che lega la corrente alla tensione come in figura Vab Iz , mentre il bipolo del generatore rimane quello visto nel precedente esempio. A questo punto vanno sommate algebricamente le correnti e otteniamo la figura risultante.