Ripartiamo adesso questa lezione con le API Key. Ossia da dove siamo arrivati la scorsa lezione.

Api Key Credenziali

Arrivati a questo punto Google vi chiederà di fornire le credenziali di accesso. Per ottenerle andate su  su https://console.developers.google.com/apis/credentials e cliccate sulla label crea credenziali.
Vengono differenziate in tre categorie che sono rispettivamente.

  • Chiave API Utilizzata per identificare un progetto e che Google racconta che serve per controllare la quota di accesso. Insomma se andate sopra quella determinata quota di 100 query al giorno oltre la quale dovrete pagare una quota.
  • ID client OAuth Qui ci sono i servizi che per essere attivi bisogna che l’utennte vi dia il suo permesso.
  • Chiave Account di Servizio Per i servizi che richiedono un’attivazione di tipo Server Side.

 

A noi per quello che dobbiamo fare ci interessa unicamente il primo. Fatta questa operazione. Magari vi metto anche un video per vedere come si fa in un secondo momento. Comunque lo mettete sull’oggetto Google_Client che abbiamo visto come creare nelle precedenti lezioni. Vi faccio un breve richiamo

 $client = new Google_Client();
 $client->setApplicationName("Qui mettete il nome dell'applicazione");
 $client->setDeveloperKey("Qui mettete la chiave");

ma insomma è tutto abbastanza immediato a questo punto.

A questo punto per potere comprendere il meccanismo bisonga fare un passo successivo. Ossia Bisogna sapere che cosa è Oauth 2.0 . Per questo motivo prima di andare avanti vi lascio il collegamento. Ma come vi ho già detto altro non è che un autenticazione già teorizzata con il SAML. Ma in ogni modo vi consiglio di leggere. la seguente guida su Oauth 2.0 è indispensabile per potere andare avanti nella nostra trattazione. Non per quanto riguarda il linguaggio implementato che è ovviamente comprensibile anche senza la teoria. ma per capire cosa ci sta dietro tutto questo meccanismo che altrimenti potrebbe risultare un attimo strano. Dalla prossima lezione sulle Google API che tratteremo daremo per assodato che siate quindi a conoscenza del protocollo Oauth 2.0.